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Una pratica che è stata sotto i riflettori delle autorità è l'assunzione di falsi freelance. Questa pratica può avere gravi conseguenze legali ed economiche sia per la scuola che per il professionista. Successivamente, esaminiamo le implicazioni dell'assunzione di falsi freelance nei centri di psicologia e come evitarla.
La pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dello Stato del Legge sull'occupazione 3/2023, del 28 febbraio, entrato in vigore il 2 marzo, ha apportato numerosi cambiamenti, tra cui uno che riguarda direttamente quelli comunemente definiti «falsi lavoratori autonomi».
Tra le ultime disposizioni contenute nella legge, in particolare nella nona disposizione finale, comma d) dell'articolo 148 della legge 36/2011, del 10 ottobre, che regolava la giurisdizione sociale, che regolava i procedimenti d'ufficio prima dell'ordine giurisdizionale sociale, è soppressa.
COSA SONO I FALSI FREELANCE?
Un falso lavoratore autonomo è un professionista che, nonostante sia registrato come lavoratore autonomo, mantiene effettivamente un rapporto di lavoro dipendente con l'azienda o il centro in cui lavora. In altre parole, sebbene formalmente sia un lavoratore autonomo, in pratica lavora come dipendente, poiché dipende finanziariamente dall'azienda e ne segue le istruzioni e gli orari.
CONSEGUENZE LEGALI ED ECONOMICHE
L'assunzione di falsi freelance nei centri di psicologia può avere gravi conseguenze legali ed economiche. Secondo la legislazione vigente, questa pratica può comportare pene detentive da 6 mesi a 6 anni per i responsabili delle assunzioni. Inoltre, il centro potrebbe essere rivolto multe e sanzioni economiche, che può essere molto elevato, a seconda della gravità della situazione e del numero di falsi freelance assunti.
L'Ispettorato del lavoro e della previdenza sociale è responsabile dell'identificazione di questi casi e, se viene rilevato che un centro ha assunto un falso lavoratore autonomo, potrebbero essere applicate le seguenti sanzioni:
- Multe economiche: Le multe possono variare a seconda della gravità della violazione e possono variare da 3.126 a 10.000 euro per ogni lavoratore interessato. Queste sanzioni possono aumentare se si ritiene che l'azienda abbia commesso una violazione molto grave.
- Preventivi scaduti: Oltre alle multe, il centro deve pagare i contributi previdenziali che non ha versato nel periodo in cui il lavoratore era considerato un falso lavoratore autonomo, che possono rappresentare una notevole somma di denaro.
- Indennità: Il centro potrebbe anche essere responsabile del risarcimento dei lavoratori colpiti dai diritti del lavoro non rispettati nel periodo in cui erano considerati falsi liberi professionisti. Ciò include stipendi, ferie, retribuzione degli straordinari, indennità di licenziamento e altro ancora.
Data l'importanza di questo problema, è essenziale che i professionisti e i centri nel campo della psicologia e della terapia siano informati e adottino le misure necessarie per garantire condizioni di lavoro eque e adeguate. Inoltre, tenersi aggiornati sulle normative e sulla legislazione vigenti può evitare sanzioni e garantire un ambiente di lavoro più sicuro ed etico per tutti.
DIRITTI E DIFFICOLTÀ DEI PROFESSIONISTI
È positivo poter sottolineare l'importanza della firma di un contratto commerciale nel nostro rapporto di lavoro con il centro. Spesso si presume che, non essendo dipendenti, non sia necessario firmare un contratto. Tuttavia, è essenziale disporre di un contratto di fornitura di servizi che descriva i dettagli della nostra collaborazione, come le condizioni alle quali il servizio verrà fornito, le risorse fornite dall'azienda e la compensazione finanziaria.
Pertanto, è fondamentale garantire che il contratto che firmiamo non comprometta la nostra autonomia, poiché, altrimenti, potrebbe essere considerato non valido e potrebbe essere portato dinanzi all'ispettorato del lavoro. È importante dedicare del tempo a rivedere attentamente il contratto e discuterlo con persone di fiducia prima di firmarlo.
Possiamo richiedere con precisione che il contratto commerciale dia un parere esplicito sulle seguenti questioni:
- Esclusività: Evitare l'esclusività nei contratti commerciali è fondamentale per garantire un rapporto equo tra lo psicologo e il centro di psicologia.
- Flessibilità: I professionisti freelance devono avere il controllo dei propri orari e orari, garantendo un adeguato equilibrio tra lavoro e riposo.
- Retribuzione: i pagamenti devono essere basati sui servizi forniti anziché su uno stipendio fisso e le fatture e gli obblighi fiscali devono essere gestiti correttamente.
- Compiti da eseguire: gli psicologi autonomi devono concentrarsi sulle loro funzioni terapeutiche, evitando le responsabilità amministrative o pubblicitarie che corrispondono ai dipendenti stipendiati.
- Marchio personale: I professionisti freelance hanno il diritto di sviluppare il proprio marchio personale senza restrizioni, permettendo loro di prosperare nella loro carriera.
- Dimissione dal personale sanitario: Gli psicologi autonomi devono assicurarsi che i centri di psicologia con cui collaborano li registrino nel personale sanitario per rispettare le normative legali.
Piattaforme come Change.org hanno già aperto petizioni per porre fine a questa pratica a volte abusiva per i professionisti, in cui si afferma: «I datori di lavoro si liberano del pagamento per te come dipendente e, soprattutto, «rubano» denaro da un lavoro che svolgi. Percentuali sproporzionate del 50% per il lavoratore «autonomo» e del 50% per chi ti «assume».
In breve, garantire che i professionisti indipendenti abbiano la capacità di organizzare il proprio orario di lavoro, utilizzare le proprie risorse e prendere decisioni indipendenti nello svolgimento delle proprie funzioni ed evitare situazioni in cui un professionista autonomo dipende esclusivamente dal centro di psicologia per il proprio sostegno economico, sono alcune pratiche che ti impediranno di essere messo sotto i riflettori.
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